CONOSCIAMO L'INFLUENZA!
L'influenza è una malattia respiratoria acuta causata da quattro tipi differenti di virus a RNA tutti appartenenti alla famiglia Orthomixoviridae.
I tipi A e B sono quelli responsabili dell'influenza classica, il tipo C solitamente ha una scarsa rilevanza clinica essendo per lo più asintomatico e il tipo D, la cui possibilità di infettare l'uomo non è ancora chiara. Il primo isolamento nell'uomo risale al 1933 in Inghilterra e da allora, ogni anno nel periodo invernale, nell'emisfero occidentale, si isola un nuovo sottotipo.
Infatti, al virus influenzale piace cambiare!
I virus sono dei parassiti intracellulari obbligatori, ossia non sono in grado di sopravvivere se non all'interno di una cellula vivente, costituiti da del materiale genetico (DNA o RNA) racchiuso da un rivestimento proteico (capside). Alcuni virus possiedono anche un involucro proteico o lipidico ulteriore in cui ci sono proteine, lipidi, carboidrati o metalli con funzioni diverse ma che cooperano tutte all'infezione e alla diffusione del virus nelle cellule ospiti.
Due sono le proteine imputate per il mutamento annuale del virus influenzale: l'emoagglutinina e la neuraminidasi. Ciò comporta la possibilità di eludere il nostro sistema immunitario causando una rapida diffusione soprattutto nelle persone fragili e la necessità di sviluppare nuovi vaccini ogni anno.
Rare sono le pandemie (le ultime nel 1918 con la Spagnola, nel 1957 con l'Asiatica, 1968 ad Hong Kong e nel 2009 con l'influenza suina) in quanto è necessario che un nuovo ceppo sia capace di trasmettersi da uomo a uomo in maniera efficace e rapida, tuttavia restano fondamentali le attività di sorveglianza e la tipizzazione precoce.
I virus influenzali si trasmettono prevalentemente per via aerea tramite le goccioline di saliva che il malato produce, ma può avvenire anche per contatto diretto con persone infette o attraverso gli oggetti: il virus può persistere molto a lungo su oggetti e penetrare nell'organismo tramite le mucose. La contagiosità inizia circa uno o due giorni prima della comparsa dei sintomi e fino a cinque o addirittura dieci giorni dopo. Essi sono solitamente caratterizzati da stanchezza, febbre, dolori diffusi, tosse e raffreddore. In alcuni casi ci possono essere complicanze respiratorie e sovra infezioni batteriche.
La terapia solitamente si basa sul riposo, su una buona idratazione e su farmaci sintomatici come antipiretici e antinfiammatori. La cura migliore rimane comunque la prevenzione: mantenere in salute il nostro sistema immunitario con una dieta sana ed equilibrata, con l'aiuto di immunostimolanti adeguati e uno stile di vita attivo, conoscere ed applicare le norme igieniche di base e fare il vaccino anti influenzale soprattutto nei casi di persone fragili ed esposte.
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